Oggi ho rimosso tutti i tasti da questa chitarra EKO 100, semi acustica vintage degli anni ’70, produzione di fabbrica italiana (Recanati).
Rimuovere i tasti è un’operazione necessaria solitamente su tutti gli strumenti vintage, che non hanno avuto particolari cure nel tempo.
I tasti si usurano con l’utilizzo della chitarra, essendo composti da materiale metallico relativamente morbido (nickel al 18%). Solo pochi modelli recenti montano tasti duri in acciaio inossidabile, che durano di più, ma che purtroppo apportano varie complicazioni durante la loro messa in opera.
Quando si usurano solamente i primi tasti, spesso significa che lo strumento ha suonato con un setup sbagliato.
Il tasto si può usurare in maniera uniforme o locale, in quest’ultimo caso si può procedere al cambio dei soli tasti “solcati”, mentre nel primo caso non avremo altra opzione che cambiare tutte le barrette metalliche.
Cambiare i tasti apporta notevoli miglioramenti nella suonabilità dello strumento. Migliore sustain, più corretta intonazione, meno “buzz” e la possibilità di migliorare l’action.
Storia della chitarra EKO 100
L’Eko 100 è stata prodotta nella versione acustica o elettrica, con uno o due pick-up. Quando Eko ha smesso di dare seriali, questa chitarra ha preso tre nomi diversi, ciascuno per un diverso tipo di finitura. Mascot, la economica a due toni finitura “burst” (“Medallion” negli USA). Commander , finitura “red-burst”; Escort, finitura “natural”. Nessuna paletta o binding fino al modello successivo, la 200.