Paragonare l’apertura di un violino da restaurare ad una complessa operazione chirurgica, quale è l’apertura del torace umano, è giusto? Direi di no, ma si possono trovare molte similitudini.
L’apertura di uno strumento è sempre possibile, talvolta sconsigliata perchè invasiva, ma che invece reputo spesso indispensabile e soprattutto, nel caso in cui ovviamente si lavori con cognizione di causa, migliorativa.
Come un’ operazione chirurgica, che vuole ripristinare le funzioni del cuore, allo stesso modo nel violino da restaurare si vuole ripristinare la sua “voce”
Un intervento mirato, può riportare alla suo vecchio splendore perfino uno strumento antico del 1600. Le cose da tenere in mente durante l’operazione sono varie, non ci si può far abbindolare dalla propria soggettività o dal proprio gusto, bisogna rispettare le regole fondamentali e le caratteristiche storiche e filologiche del violino, viola, violoncello o quello che sia.
Spesso, nell’esperienza, si trascurano certi aspetti, come può essere il voler cambiare la verniciatura, magari perchè troppo rovinata, o magari il cambiare il suono ritoccando troppo gli spessori. Questo sarebbe un peccato di intelligenza.