La tecnologia è un’ estensione del braccio e del cervello, ma se questi due peccano di intelligenza non si potrà avere certamente un buon prodotto finale
Argomento molto discusso, spesso in maniera troppo animata e senza i giusti approfondimenti. Come si può immaginare il mondo dell’artigianato non è più lo stesso di 50 anni fa, non è più nemmeno quello di 10 anni fa, perchè la tecnologia è continuamente in evoluzione. Basti pensare a tastiere “plekkate” , lavorazione controllo numerico, pantografi manuali, verniciature ad olio ad essicazione UV su staffe girevoli, lavorazione laser per incisione, ecc… Questi sono solo alcuni esempi, ma il cambiamento nei metodi di lavoro è notevole e riguarda sia il mondo classico che il mondo elettrico. Ho sempre guardato molto affascinato l’Universo della Liuteria, a cui appartengono il mondo degli strumenti ad arco a pizzico e il mondo della liuteria elettrica; vasto argomento da approfondire dal punto di vista della tecnologia del legno, dell’elettronica e della chimica. Sicuramente troppo da affrontare in maniera totalmente empirica, lo studio è sempre stato necessario, oggi più che mai. La tecnologia ha in qualche modo ampliato questo universo, avendo reso certe operazioni più veloci e a volte anche più precise. Infatti non sempre è praticabile la lavorazione “pura” a mano.
La tecnologia è un’ estensione del braccio e del cervello, ma se questi due peccano di intelligenza non si potrà avere certamente un buon prodotto finale. La soggettività del liutaio è fondamentale, essendo dotata di senso artistico oltre che di intelligenza. Perciò chi pensa di dover scegliere tra liuteria CNC o liuteria a mano, in base a termini di principio, sbaglia semplificando il discorso. Si tratta di metodologie di lavoro diverse, che non pregiudicano il talento artistico o intellettuale dell’artigiano.
Maestro Federico Cesarini
Si pensi a confrontare la lavorazione a controllo numerico sui tre assi x-y-z (o anche 4, con l’asse rotante) di un “bravo liutaio” italiano con quella moderna a 5-6 assi di un centro di lavoro orientale. Il confronto è molto interessante. Partiamo dal bravo liutaio, che per prima cosa disegnerà il progetto dello strumento musicale nei minimi dettagli. C’è chi si limita a eseguire solo i perimetri e gli scassi, chi realizza anche incisioni, chi pensa alla costruzione di ogni singola parte (nel caso di strumenti elettrici battipenna, cover, ponte, ecc…). Il liutaio seguirà la fresatura del legno durante tutti i suoi passaggi, perchè conosce benissimo l’importanza del pezzo che sta lavorando e non vuole che la macchina sbagli o che il progetto prenda pieghe non previste. Perchè putroppo, al di là della precisione del mezzo cnc, l’errore è in realtà molto facile in sede di progettazione, con conseguente rischio che si possano rovinare legni pregiati o frese di alto valore. In molti casi le fresature non daranno un prodotto finito, ma un qualcosa di ancora grezzo a cui il liutaio darà la forma finale. Da questo si capisce quindi che il gusto dell’artista non verrà completamente omesso nelle operazioni, ma verrà solamente velocizzato.
Per quanto mi riguarda ad esempio non concludo mai a macchina lo smusso di un body, la “C” di un manico o la bombatura / scasso di un violoncello da studio, perchè preferisco fare un lavoro più preciso e peculiare. Specialmente negli strumenti ad arco da studio (Cesarini Pro Studio) preferisco fare solamente i perimetri delle tavole, i fori delle “ff”, lo scasso del filetto e una leggera sgrossatura della bombatura superiore. Tutte le operazioni che desiderano controllo della lavorazione frequente o estro artistico, non dovrebbero essere svolte a cnc. Nel secondo caso, ovvero in un centro di lavoro industriale, il discorso è molto diverso. Il pezzo viene traslato secondo più assi da un braccio meccanico (5-6 assi) o lavorato secondo 4 assi, di cui uno girevole (quindi un tornio cnc). Si capisce che il pezzo verrà scolpito in tutte le sue parti, anche un riccio di un violino non sarà un problema da lavorare. Le operazioni successive saranno di levigatura del pezzo (fatta a mano da un operatore) e verniciatura (ad immersione o a spruzzo controllato sempre elettronicamente). Quindi il manufatto è completamente prodotto a macchina e ripetuto sempre uguale (anche negli errori).
Si potrebbero fare dei discorsi etici a riguardo dell’utilizzo di una controllo numerico in un laboratorio artigiano elettrico, ma sarebbero fuori luogo per varie ragioni. Velocizzare la lavorazione, perchè di questo si parla, con un pantografo manuale o con cnc, pone le stesse problematiche. Sempre si lavora il legno con un sistema elettro-meccanico “a copia”, per fare prima. Approfondiamo questo confronto, rimanendo nella liuteria elettrica. Chi lavora con cnc ha nell’ordine: progettazione su computer (2d e 3d), fresatura su macchina tramite codice realizzato su computer. Chi lavora su pantografo manuale avrà lo stesso percorso, solo più lungo: progettazione su computer del disegno, preparazione della dima realizzata in base a disegno, trasferimento della dima su un modello di legno dove il pantografo manuale potrà “sbattere” il cuscinetto della fresa al fine di riportare su manufatto il progetto. Altri metodi di lavorazione non li elenco (scalpello o utensili) perchè di fatto nessuno li utilizza nelle lavorazioni di scasso, bensì nella rifinitura.
Parlando di liuteria classica, il manufatto completamente fatto a mano è più logico…
… anche noi realizziamo i nostri strumenti ad arco professionali e chitarre classiche senza usare macchine controllate (eccetto sega a nastro, pialla e calibratrice). Questo sopratutto perchè si modificano i perimetri (dime), spessori e le misure per ogni strumento (anche in base al legno), di conseguenza la realizzazione di un progetto 3d ripetibile porrebbe molte limitazioni. Discorso differente si può fare per uno strumento da studio semi-professionale, che per essere acquistabile da una famiglia “normale” non può che essere realizzato più velocemente. Come ho già chiarito in altri blog, uno strumento fatto realmente a mano non può costare meno di certe cifre, a meno che non si parli di liuterie in start up o vere e proprie fregature. Per questo i professionali sono rivolti a professionisti, amatori, collezionisti.
Realizzare strumenti ad un prezzo più accessibile, ma che mantengano una certa qualità, è il modo migliore per contrastare la vendita di strumenti dell’Est, che per quanto possano essere fatti bene, dovrebbero rimanere nella fascia entry-level, in virtù dei legni utilizzati (minori) e delle metodologie di lavoro più approssimative. Inoltre le lavorazioni a cnc permettono di poter creare parti plastiche, metalliche e lignee (ad esempio accessori per strumenti ad arco e per a. per strumenti elettrici) nella propria sede di lavoro, limitando quindi l’acquisto di semilavorati orientali.
Vedo bene, di conseguenza, il nuovo approccio della liuteria cnc italiana, se si mantengono saldi i principi del lavoro di qualità. Vedendo intorno a questo tema molta confusione, mi chiedo se ci vorrebbe più trasparenza e onestà nella comunicazione, dato che è il cliente spesso a chiederla.